mercoledì 2 settembre 2009

CIAO SPALLETTI, BENVENUTO RANIERI!

CAPITOLO CHIUSO MA CANTIERE APERTO.


Se n'è andato. Com'era giusto che fosse e come, si cercava. Era nell'aria da quella gita a Parigi dove un Ancelotti malandrino aveva fatto 'tana' al toscanaccio con la pelata. Lucianone cercava stimoli che non aveva e che questa ipocrita dirigenza e proprietà non poteva garantirgli più! Possiamo, alla luce del suo escursus da allenatore, essergli grato per aver regalato alla Roma qualche trofeo e tre anni di un buon gioco ma anche la Roma lo ha aiutato ad emergere dalla provinciale Udine, accogliendolo e cullandolo come signor allenatore. Poi, la scomparsa del presidente, i problemi finanziari e quanto sappiamo bene, lo hanno messo in una condizione a volte contrastante: da una parte, solido aziendalista (d'altronde il suo emolumento lo faceva l'allenatore italiano più pagato della serie A), dall'altra, un irrequieto grillo parlante (quello degli ultimi tempi) che denunciava di dover 'navigare a vista' per la coperta troppo corta della quale, la proprietà l'aveva munito. Se a questo si unisce il classico contrasto dello spogliatoio di parte della squadra, si trova la quadratura del cerchio.
La mancata e fallimentare campagna acquisti e l'inizio fallimentare della stagione, ha provocato in un ambiente già deluso dai famosi rumors di un ventilato cambio di proprietà, uno stato di cose per le quali era necessario imprimere una svolta decisa a questa Roma. Svolta che Luciano Spalletti ha provocato presentando le dimissioni. E' facile pensare che ci sarà una verità di facciata e una verità vera e che mai la verremo a sapere.
La Roma ha volta pagina. Una brutta pagina fatta di silenzi ed incompetenze societarie rese ancora più evidenti da campagne acquisti pretenziose e sbagliate. Forse Spalletti ha sbagliato a non alzare la voce quando era in tempo per farlo e, al di là dell'aspetto umano che possa dispiacere o meno il suo abbandono, di certo è che anche lui è rimasto coinvolto da un lauto emolumento che ne tacitava la coscienza. Si dice che adesso Spalletti abbia rinunciato al suo contratto perdendo 4 milioni netti per i due anni ch eancora lo legavano alla società, ma che abbia preteso che la Roma mantenesse in essere i contratti dei suoi collaboratori: se così è stato, sicuramente è stato un gesto più che signorile sbattuto in faccia ad una società meschina e pezzente quale quella amministrata dalla dottoressa Sensi che, ha tutte le colpe di questo mondo se sta dove si trova. La Roma è stata male amministrata: e se i bilanci la fanno una società in utile d'esercizio, conta davvero poco per il tifoso che si trova sballottato tra voci e bugie, silenzi ed illusioni e va allo stadio a vedere una squadra incompleta e vecchia; resa ancora più irritante da gente che non ha rispetto per il proprio lavoro. Abbiamo più volte detto che se la Roma doveva ridimensionarsi per produrre un nuovo progetto, avrebbe dovuto farlo ma rinunciando chiaramente a TUTTI i suoi campioni (o supposti tali) e cedendoli per fare cassa, puntando di conseguenza tutto sui giovani e parlando chiaro ai tifosi. Sarebbe bastata chiarezza e coerenza ma è evidente che queste due doti non appartengono a chi della società ne governa timone e finanze. Facile stare zitti e tirare a campare per arrivare al punto di continuare a vivere con la Roma...tanto, prima o poi lo stadio si farà e, quindi, entreranno altri soldi per pagare debiti contratti.
Ma se noi tifosi, volgiamo lo sguardo al solo gioco, dobbiamo avere fiducia in un tecnico romano e romanista che deve portare stimoli nuovi e vivi che sostituiscono quelli oramai stantii che aveva Spalletti. Ranieri entrerà in un contesto per lui nuovo dove tutti -almeno in teoria- saranno uguali. E' un reset generale quello che si appresta vivere Trigoria e, chissà che non sia quello giusto per raddrizzare la situazione. Ciò non toglie il fatto che la Roma resta con l'organico di base e con uomini contati. Ma questa è un'altra storia. A Ranieri, auguriamo buon lavoro e a Luciano Spalletti, un grazie per le cose belle che ha fatto e un in bocca al lupo per il suo futuro.A noi, la speranza di leggere giornate migliori.