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Quando si parla di Roma, o della Roma, l'informazione latita di correttezza. Si enfatizzano i mali della città e della squadra (che paiono andare di pari passo) senza parlare onestamente e con netta sincerità.
Purtroppo, siamo abituati noi romani, ad attendere con pazienza e un pò di indolenza, il momento giusto per ribattere a gratuite accuse e a soprusi di ogni genere, atti a criminalizzare la civis romana anche se si parla di calcio.
Poi, quando la pazienza raggiunge il minimo storico, esce dal cuore la pasquinata atta ad ironizzare quanto subìto magari da tempo.
Certo, sappiamo che ci sono giornalisti pennivendoli che devono attenersi ad una linea editoriale prestabilita dall'alto, senza considerare che una capitale che è anche una metropoli di uno Stato che ha endemici mali secolari, non può essere scevra da limiti e brutture.
Però siamo noi romani i primi a rendercene conto e vorremmo tanto che la nostra città cambiasse in meglio. O che tornasse ad essere quella di un tempo anche se questo, non sarà mai possibile. L'evoluzione delle cose, il progresso (sic!) e le mutazioni fisiologiche della società non ci permettono di sognare più di tanto e, chiaramente, di poter riavvolgere il nastro delle cose e della vita.
Però, cazzarola!, l'informazione davvero necessita di una controinformazione per bilanciare le menzogne che ogni giono stampa e divulga attraverso i media?
Pare proprio di si se si tolgono rare eccezioni che, confermando la regola, sono ben nascoste agli occhi dei più.
Perchè blasfemare la Capitale? Invidia? Interessi? Comunque sia, è pura malafede!
Lasciateci in pace per favore...
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