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Sarà, come dicono, la squadra di calcio più forte al mondo ma questo Manchester catenacciaro proprio non mi convince per niente.
Certo che quello che conta è sempre solo il risultato e se è conquistato con un brutto o bel gioco, poco importa. Eppure, con Cristiano ROnaldo ed il solito Rooney, i red devil si portano a casa una fondamentale vittoria che ipoteca di fatto, la qualificazione alle semifinali. Di sicuro mezza Italia, se non i 3/4, ha gufato contro l'unica italiana ancora in lizza in Champions e, quindi, sarà felice. La fede dei tifosi allo stadio andrebbe premiata meglio di quanto ha fatto una squadra orfana di un prezioso Totti che, dal salotto della sua casa, si sarà roso il fegato e non poco. Un primo tempo quasi anonimo e sotto tono dove la Roma si è ripetuta in un riverenziale timore degli inglesi, forse annullandosi di conseguenza. E' servito una rete degli inglesi per far si che i giallorossi cominciassero a giocare come sanno fare. Purtroppo è mancata la finalizzazione quando è riuscita a creare qualche palla gol che avrebbe potuto riequilibrare la partita. Molta confusione, tante incertezze e, sicuramente, una scarsa personalità dove pochi giocatori sono apparsi all'altezza della situazione: Panucci, magari Tonetto e qualche lampo di Vucinic all'inizio ma, in linea generale, l'appiattimento generale ha contribuito ad anonimizzare ogni nostro giocatore. Il Manchester dal canto suo ha valorizzato al meglio quello che ha creato o che gli sia stato regalato (vedasi Doni in occasione del raddoppio degli inglesi), dimostrando che a volte, occorre anche l'umiltà per guadagnare quel cinismo che necessita per raggiungere certi traguardi.
Purtroppo per noi, tra otto giorni dovremo assistere agli ultimi 90' che, al 99%, celebreranno la concretezza del Manchester e dell'odioso Fergusson che parte dall'Olimpico con la qualificazione in tasca.
Alla Roma è sicuramente mancata la personalità necessaria per le grandi occasioni che è solo emersa nei primi 20' del secondo tempo dove, avrebbe meritato almeno il pari ma poi, lasciando il pallino in mano agli inglesi.
Certo le assenze di Totti, Perrotta e Juan si sono sentite ma si sono evidenziati anche i limiti attuali di Aquilani, Taddei e Cassetti che hanno giocato al di sotto delle loro possibilità. Nessuna scusante per essere stati fino all'inizio della partita, in gioco su tre fronti. Se proprio si deve essere realisti, forse lo siamo adesso solo sulla Coppa Italia e, al 40% sul campionato dove è l'Inter a poter perdere il tricolore a patto di non perdere più alcuna partita.
Solo una trasferta a Lourdes può ancora darci la fede di sperare in una fantascientifica rimonta nei confronti del Manchester; per il resto siamo costretti ad attendere il prossimo anno per vedere quanta strada faremo in Europa...
Sempre FORZA ROMA!
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