lunedì 31 marzo 2008

SENZA DI TE


E' ormai certo: il capitano per la sfida contro il Manchester non sarà il nostro Totti.
Inutile aggiungere dettagli circa la sue condizioni che sono state già pubblicate abbondantemente.
Risulterà un incontro monco di quel valore aggiunto che tutti noi ben conosciamo però, la Roma, i suoi giocatori, i tifosi, possono e devono reagire con compattezza anche di fronte a questi episodi sfortunati, come l'assenza importante di Checco nostro. Reagire soprattutto per dimostrare all'allenatore spocchioso del Manchester (che già pensa di avere la qualificazione in tasca) che la Roma -squadra e tifosi- sono capaci di combattere anche contro la jella. Vogliamo la prova che la squadra c'è sempre -cosa che ha già saputo dimostrare in passato- anche senza il nostro capitano. Scenderanno in campo, anzi, con uno stimolo maggiore: vincere anche per il capitano che dalla tribuna, come qualsiasi tifoso, palpiterà per tutti i 90' di gioco per la sua squadra.
Per noi SEMPRE FORZA CAPITANO e sempre FORZA ROMA!

domenica 30 marzo 2008

MENO MALE

A volte succede. L'Inter non è passata a Roma contro la Lazio e pur avendo un turno in meno da giocare, la distanza tra noi e la capolista del rosichello, rimane sempre di -4. Peccato di non aver saputo sfruttare in pieno l'incontro contro il Cagliari che, speriamo, non diventi un altro rammarico a fine campionato.
Ci sta nel gioco delle cose ma, quanto meno, i nerazzurri non sono scappati come si temeva dopo l'1-1 del Sant'Elia.
Adesso bisogna concentrarsi sulla partita di Champions nella quale troveremo un Manchester più che in forma. Quello che deve preoccupare -a parte gli avversari- è la tenuta psicologica della squadra che non deve avere fretta di giocare ma deve rimanere ancorata al suo modulo di gioco con determinazione e maturità, tenendo conto che sono partite che si esauriscono solo dopo 180 minuti.
La Roma deve essere umile ed operaia ma non deve apparire ne rinunciataria e neppure deve snaturare il suo gioco.
Affrontare gli inglesi senza paura è il metodo per fare nostra la posta della gara di andata, dimenticando per un attimo il campionato.
Tutto è ancora possibile...

sabato 29 marzo 2008

PASSO FALSO E ADESSO?


cosa dire a bocce quasi ferme? Una Roma sciupona che non riesce ad oltrepassare l'ostacolo Cagliari. Autocolpitasi a freddo (autogol di Ferrari al 2' del primo tempo), recupera con una punizione del solito Totti ma non va oltre. Risultano sterili gli attacchi -specie nella ripresa- che, oltre a creare diverse palle gol, altro non producono. Non è neppure fortunata su un tiro di Amantino che si infrange sulla traversa, mentre in difesa appare traballante senza la presenza di De Rossi e con un Brighi anonimo che si limita a un compitino elementare senza osare di più. Mancava, forse, un Aquilani titolare a fianco di Pizarro che si è fatto ben vedere nello scorcio di ripresa che ha potuto giocare. Che sia già arrivata l'ansia Manchester? La squadra è apparsa appannata come idee e corsa, affrontando un primo tempo sotto tono. Ci ha provato con il folletto Giuly mentre Taddei ha evidenziato qualche problema di tono. Ci spiace per Mancini dal quale, a parte il palo, ci si aspettava una illuminazione che non c'è stata.
E, tra poco, in campo l'Inter contro la Lazio che può riallungare di due punti il suo vantaggio. Per chi crede alla fantascienza potrebbe anche vedersi ridurre a 3 la lunghezza sopra della Roma ma, se ci va bene (e bisogna proprio amare l'ottimismo) tutto potrebbe restare immutato ed il passo falso di Cagliari sarebbe presto dimenticato anche se resta presente l'ennesima occasione perduta.
Non è che manca il finalizzatore alla squadra (in effetti hanno segnato tutti) quanto la precisione in fase conclusiva e, laddove la Roma non giochi nelle sue condizioni ideali, spesso si complica da sola la vita.
Tra breve un secondo commento alla classifica dopo il match di Lazio-Inter....

giovedì 27 marzo 2008

DICE IL CAPITANO


"Chi mi critica non capisce di calcio"
Totti: "Cosa mi manca? Il Pallone d'oro. Ma sogno di vincere ancora con la Roma"



"Il calcio dovrebbe utilizzare la moviola in campo come il basket". Lo dice Francesco Totti che mette anche in ordine i suoi desiderata da qui alla fine della stagione. "Preferirei vincere la Champions, ma allo scudetto da domenica sera ci credo parecchio". Ma in questo periodo di grande concentrazione c'è anche tempo per una riflessione sul personale modo di giocare. "Sono un attaccante altruista e completo, mi manca solo il colpo di testa. Ma ho fatto più di 200 gol, e se c'è ancora qualcuno che mi critica non capisce niente di calcio. Dicono che non voglio una punta? Magari arrivassero Toni o Van Nistelrooy". E nonostante abbia ottenuto tanto dalla professione di calciatore ("Sono maturato, pur restando sempre me stesso") c'è ancora qualcosa che gli manca ("Il Pallone d'oro, ma se non l'hanno dato a Raul vuol dire che è tutto scritto") e che sogna: "Vincere di nuovo con la Roma, perché un trofeo qui equivale a dieci altrove".

C'E' FORSE UN ACCORDO SEGRETO TRA LAZIO ED INTER?

senza parole...

sabato 22 marzo 2008

LUCI A SAN SIRO


Ebbene si. La Juve espugna S.Siro battendo 1-2 la capolista che adesso si trova con solo 4 lunghezze di vantaggio dai giallorossi.
Non amo aprire la sequenza dei condizionali però è inevitabile pensare a quanto la Roma abbia sciupato nel corso del campionato e che, laddove fosse stata più attenta, la vedrebbe ben al di sopra dei nerazzurri.
Certo si dice che il calcio è bello proprio per la sua imprevedibilità ma, se si limitasse questa variante solo sul campo, la cosa starebbe anche bene a tutti ma quando intervengono fattori esterni (cioè arbitraggi amici o nemici a seconda di come vanno le cose) che condizionano il risultato finale, è tutt'altra storia. Ovvio che sono considerazioni vuoto a perdere partorite da una mezza gioia per vedere la Magica recuperare 3 punti preziosi. Impossibile non pensare al recente derby che, se chiuso come pareva essere, avrebbe portato i giallorossi a solo un misero punticino di disavanzo. Ma la storia è già stata scritta e si deve solo guardare al futuro con speranza. Bella battuta di arresto, quella della squadra di rosichello Mancini che ora, sente tutta la pressione psicologica sopra alla sua testa. Dimissioni annunciate e rimangiate, problemi con Moratti ma soprattutto con la squadra che appare in crisi fisica e morale. Basterebbe poco a farla collassare: magari una vittoria della Roma a Cagliari ed un pareggino degli interisti...e si sà, quanto la Provvidenza, sia grande.
Le luci a San Siro questa sera si sono accese soprattutto per noi con un grazie di cuore al testaccino romanista Claudio Ranieri.

MANCAVA TONETTO ALL'APPELLO






Mancava Max Tonetto a segnare per la Roma ed ha scelto la casalinga partita contro l'Empoli (per nulla facile) per segnare il suo nome tra gli altri marcatori giallorossi.


Non solo: si è proposto altre volte con tiri interessanti e pericolosi, senza trascurare la fase difensiva svolta diligentemente.
Era una partita che vedeva la squadra dopo la sconfitta del derby ed era molto importante sbloccarsi mentalmente e vincere per sperare che, stasera, la Juve fermi i nerazzurri.


Un primo tempo che, a parte la rete del terzino, ha visto una Roma decisamente imballata e imbambolata e che ha ascoltato, forse per la prima volta, alcuni fischi dalla curva scontenta per il poco nerbo messo in campo. Poi, la rete di Tonetto e tutti a riposo. Ci ha pensato l'arbitro a sconvolgere l'incontro al 15' della ripresa, espellendo con rosso diretto Simone Perrotta che, meritava si il giallo ma non certo il fatto di essere spedito negli spogliatoi. Roma in 10 e Empoli che sfruttava la superiorità numerica e il buon estro di Giovinco e riusciva a pareggiare. Grande reazione della Roma che si riportava in vantaggio definitivamente con un gran gol di testa di Panucci.


Giallorossi che concludevano al 50' della ripresa, dopo essersi smarriti in alcune azioni che potevano far terminare prima l'incontro e rischiando di vedersi raggiunti dai toscani che portavano avanti disperatamente il loro gioco per pareggiare.


Adesso l'Inter è a 4 punti dalla Roma e deve giocare un temibile incontro contro i bianconeri che, Ranieri in testa, promettono battaglia per fare loro tutta la posta in gioco.
Leggendo i commenti del dopo gara, De Rossi ancora reputa possibile la rimonta pur sapendo che le partite alla fine del campionato, si accorciano sempre di più. Verò è che l'Inter dei miracoli (e spesso miracolata!) può solo perderlo quel suo primo posto ma è ovvio che la Roma deve sempre starle con il fiato dul collo senza perdere più il contatto: prima o poi, qualche partita potrebbe anche non finire bene per i nerazzurri...

Per consolazione, la Lazio dei miracoli, perde altri tre punti da noi, essendo stata battuta a Firenze. Ora il gelo è a -27!


Sempre FORZA ROMA!


giovedì 20 marzo 2008

FRANCESCO TOTTI DA CESENATICO...

LA ROMA DEL TEMPO CHE FU'

FusopelaRoma non è solo dedicato alla Magica.
E' anche uno spazio per ricordare e trasmettere immagini di una città ancora non confusa dal caos del traffico, dal problema inquietante della deliquenza e della feroce immigrazione clandestina. Una città dove gli unici supermercati che ricordo stavano ambedue a via Cola di Rienzo: la Standa e Punto Rosso.
Dove il macellaio vendeva solo carne ed il lattaio, latte burro e latticini. Era uno spazio, la mia città, dove c'era l'alimentari sotto casa che segnava sul suo
quadernetto, con la matita appuntita da un semplice coltellino e non dal temperamatite, la spesa fatta a credito e/o modificava in meno il suo credito quando, al 27 del mese, la massaia versava parte del suo 'dare'.

Una città con la circolare rossa e quella nera che, pigramente, circumnavigavano una città non ancora tentacolare piena di auto e camion.
Era bello svegliarsi la mattina ed assaporare il caffellatte inzuppando dentro, semplice pane casareccio del giorno prima, abbrustolito nel forno.
Non vigeva ancora il concetto del caffè e via, a bar sotto casa. La colazione era sacra e veniva dopo essersi lavati con l'acqua corrente (non c'erano ancora molte comodità alle quale, oggi, siamo abituati dandole per scontate).
Come al posto del frigo, c'era un semplice mobile di zinco rivestito in legno dove ci si mettavano blocchi di ghiaccio che si compravano al mercato e che assicuravano (con tutti i problemi del disfacimento del ghiaccio) un minimo di conservazione di quegli alimenti che necessitavano del freddo specie d'estate.
Erano famiglie che compravano alla bisogna e quotidianamente.
Nessuna spesa all'ingrosso ma lo stretto, strettissimo necessario per assicurare pranzo e cena senza gettare mai nulla ed, eventualmente, riciclando ciò che avanzava.
Era una città ancora vivibile con i suoi spazi sociali che imperavano in tutti i quartieri: San Lorenzo, San Giovanni, Testaccio e Garbatella, ma anche Tor di Nona, il centro storico ancora non invaso da negozi di nienti e fast food.
Era una città -quella da me vissuta- che iniziava a godersi
il nascente boom economico. E, alle vecchie giardinetta Fiat, si sostituivano le più moderno 500 con le quali era permesso recarsi ad Ostia frequentando la Via del Mare.
Ricordo,nel 1964, la prima Nutella che si trovava nelle piccole vaschette di plastica con incluso il cucchiaino.
Era l'epoca dei Carosello, dello show del sabato sera, del film del lunedì. Del calcio minuto per minuto con Bortoluzzi a coordinare gli storici interventi dello juventino Ameri e del laziale Ciotti.
Non c'erano molte tecnologie e ci si accontentava della radiolina a transistor giapponese appena sbarcata in Italia, per ascoltare Franco Nebbia prima e Enzo Tortora ne 'Il Gambero', seguito alla domenica da 'Campo de Fiori' con Orazio
Pennacchioni.
Era una città che rispecchiava una vita semplice che ancora doveva conoscere la tensione politica del 68-69 e dei successivi anni di piombo.
E' la mia Roma sparita ed oggi mi stupisco che lo stesso Aldo Fabrizi, possa aver dichiarato alla fine degli anni '60, che non riconosceva più la 'sua' città perchè Roma era troppo cambiata.
Probabilmente si vive davvero di cicli e ricicli e la nostalgia farà sempre parte di quella sfera di vita dove si inizia a pensare sempre più frequentemente al proprio passato, rimpiangendolo e sapendolo irreversibile.
Roma esiste e continuerà a farlo per i prossimi secoli.
Le rovine saranno ancor più rovinate, i cittadini saranno sempre più cittadini di un mondo globalizzato e senza valori e non più cittadini di Roma.
E' la vita...

mercoledì 19 marzo 2008

E PROPRIO MENTRE....


Non riesco proprio a capire.
La Roma snatura il suo gioco per buona parte del primo tempo, lasciando alla Lazio il compito di fare l'incontro. Poi il gol fortunoso di Taddei ed il pareggio laziale. Sotto di un'altra rete grazie ad un rigore che personalmente non ho compreso e il grandissimo parteggio di Perrotta. Un secondo tempo che ha visto i giallorossi ritornare al proprio gioco e, a risultato dell'Inter già acquisito, consapevoli del fatto che l'Inter si era fermata con un pareggio a Genova. Con una Lazio ormai in debito di ossigeno per il grande primo tempo; il risultato dei nerazzurri che si conosceva già certo; la Roma in palla...nonostante tutti questi fattori non solo non si è riusciti a vincere portando lo svantaggio dalla vetta a -4 ma, addirittura, abbiamo perduto il derby lasciandolo vincere alla Lazio che si portava in vantaggio al 92'.
Dicono che la Roma esce a testa alta da questa partita ma il contentino proprio non regge. La doppia negatività di aver perso un derby unita al fatto di essere scesi a -7 punti dall'Inter. E poco importa che sabato noi affrontereme in casa l'Empoli e l'Inter la Juventus. Di questo passo non possiamo più concedere nulla a nessuno. Chiaro che sui giornali di domani e nelle radio locali si parlerà del perchè non fare entrare Pizarro al posto di un Aquilani che è apparso meno incisivo delle ultime partite. O perchè non iniziare con Mancini titolare e, magari, far subentrare in un secondo momento Vucinic. Si parlerà di moduli, di forma mentale e di tutti i luoghi comuni che si è soliti distribuire in casi di questo genere.
Tutti elementi che faranno ancor più accusare a noi tifosi, l'impressione che proprio mentre stavamo allungando le mani per prendere il barattolo di marmellata, qualcosa o qualcuno ce lo ha impedito.
La sensazione è che la squadra sia mentalmente bloccata al momento della verità e che senta troppo la pressione psicologica. Certo che con diversi titolari romani e romanisti, l'aria del derby è tutta speciale. O forse, ci manca Marco Del Vecchio che contro i colori biancocelesti, trovava stimoli speciali per far gol.
Si d'accordo, possiamo consolarci con il famoso ajetto...con la Lazio a -24 da noi però è una magrissima ed inutile soddisfazione.
Non so proprio darmi una spiegazione, ammesso che ci sia. Che ci siano dei problemi di tenuta mentale e di una certa paura di essere colti da vertigini la squadra l'ha diverse volte avuta e dimostrata però, è ora che a certe altezze ci si abitui se si vuole con determinazione vincere per raggiungere il traguardo.
Sicuro: un plauso alla squadra ma questa volta no, non si doveva proprio perdere.

Sempre FORZA ROMA!

martedì 18 marzo 2008

DERBY!

Ecco, quasi ci siamo. Il derby di ritorno è arrivato.
Di fronte, oltre alle due tifoserie, si incontra un momento particolare che vale la pena di essere vissuto. Dopo la morte di Gabbo, si respira un'altra aria tra il tifo giallorosso e biancoceleste. Non è un rinnegare le sane dispute di scommesse tra vinti e vincitori, e neppure di tradire le proprie radici del tifo calcistico. Si tratta di una consapevolezza che mai, come questa volta, pare debba compiere il miracolo di evitare tafferugli e scontri tra gli ultras delle due squadre. Già molti ed inconcepibili morti hanno bagnato il mondo del calcio per una parola detta in più, per un odio razziale, per un senso di appartenenza ad un gruppo intransigente.
Il problema va ricercato nella insoddisfazione di molte persone che fanno, della propria fede calcistica, un credo per dare senso alla propria esistenza.
Quante trasferte a rischio. Quanta paura per vivere in prima persona incidenti ai quali non si vuole partecipare. Quante persone si sono allontanate dal calcio e dal tifo vero per non essere confusi con coloro che organizzano e strumentificano per qualsiasi ragione, il tifo, trasformandolo in un qualcosa di imprevisto ed imprevedibile che spesso, ha fatto il male di questo meraviglioso gioco che è il calcio.
Forse, questa volta, possiamo pensare di ritornare allo stadio forti della coraggiosa presenza del padre di Gabbo che ha scelto di sedere in curva Sud, insieme ai tifosi della Roma, per sancire un ideale filo conduttore tra le due tifoserie della città.
Il derby, cioè il calcio giocato, dovrebbe restare sempre un gioco e nulla più, che vive di una rivalità campanilistica fatta di prese in giro, sfottò, scommesse perse e vinte...
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IL FATTO PURAMENTE SPORTIVO

La Roma DEVE non perdere nessun punto nei confronti dell'Inter capolista che, dopo la partita contro il Palermo, è risalita a + 6 punti in classifica. Il derby è sempre e per tutti, una partita a rischio dove non sempre il favorito, è favorito per davvero. Per la Magica deve essere un'altra finale per il campionato, per seguitare a sperare nel passo falso dei nerazzurri e poter rosicchiare qualche punto strada facendo. La squadra, il suo gioco, l'allenatore, sono convinti dei propri mezzi e delle possibilità che hanno in questa stagione per poter vincere qualcosa di importante e lo stanno facendo, partita per partita, senza farsi ruolini di marcia ma semplicemente giocando con ardore e gagliardia.
Il risultato 1-5 di qualche anno fa deve essere una scaramanzia che auspico possa ritornare a rivivere, vedendo umiliati i cugini lazialotti. Quest'anno, poi, è fondamentale non permettersi pericolose pause che potrebbero solo incidere negativamente sull'andamento del campionato.
La nostra rincorsa deve proseguire sulla stessa strada imboccata da tempo per tornare a far sentire il fiato sul collo alla rivale prima in classifica che, a differenza nostra, ha i suoi bei problemi negli spogliatoi.
Sempre FORZA ROMA!

UN ROMANO VERO PER ROMA


Non c'entra nulla con il calcio ma sicuramente per la nostra città. Personalmente ho conosciuto Michele Baldi. A differenza dei 'politici', quelli attaccati alla poltrona soprattutto per interessi di partito e personali, Michele è una persona vera. Un romano che ama Roma, la Roma e la romanità. Però non è un nostalgico radicato ad antichi concetti: è solamente un giusto. Una persona che si sacrifica personalmente per tentare di migliorare la città che ama ed i suoi cittadini. E' una voce sola, forse piccola, ma sincera e leale e certamente disinteressata. Non ha avuto dubbi nel lasciare la sua posizione di parlamentare per Roma di cui era capogruppo in un altro partito quando ha visto che lo stesso, sarebbe stato sordo alle richieste dei cittadini. Si è dimesso. Ha avuto dubbi nel proseguire la sua personale lotta a fianco dei bisognosi, dei dimenticati, di tutti coloro che in questa stupenda città vivono, lavorano, e sognano.
Lottando contro la sua non voglia di essere una delle tante rotelle che devono seguire il carro, Michele ha preso la decisione -coraggiosa- di affrontare da solo e senza nessuno sponsor dietro di se, la sua lotta che è la lotta dei romani dimenticati dal sistema clientelare che sempre promette e mai mantiene. Una sfida coraggiosa contro un quasi eletto sindaco ed uno sfidante. Non vincerà Michele. Gli mancano gli appoggi dei media (nessun giornale romano ne parla come dovrebbe, troppo presi ad incensare i due candidati preposti al ruolo di sindaco) ma, come un romano e novello Don Chisciotte, ha vestito la sua armatura fatta di coraggio ed onestà e, rinunciando al suo comodo privato, si è messo in discussione. Non per lui. Non per la sua lista. Ma solo per Roma e i suoi cittadini.
Spero che Michele sia il vincente di questo sporco gioco che si chiama politica anche se non lo sarà.
Indipendentemente dalle ideologie politiche, alle tradizionali differenze tra persone, rispetto e ringrazio l'onorevole Michele Baldi per la sua forza, per l'orgoglio con il quale AMA ROMA ma, in principal modo, per il suo reale interesse per i cittadini di una Capitale che da molto, troppo tempo, è terra di conquista per interessi personali e di partito e specchietto marketing per tutti coloro che ne hanno detenuto le redini fregandosene dei veri problemi della città e di chi la vive nelle zone perifiche, nei ghetti, nelle preoccupanti sorti quotidiane che tutti noi ben conosciamo.
Permettetemi si lanciare un modesto appello affinchè Roma torni ai romani e non a coloro che di Roma se ne infischiano e pensano solo a sfruttarla per i luridi interessi di partito.
Roma si deve svegliare.
Roma ai romani.
E dedicato ai due supercandidati, invito i cittadini romani a cantare come Gigi Proietti su 'La Tosca'...NUN JE DA RETTA ROMA

sabato 15 marzo 2008

CON IL CUORE IN MANO


A 20 minuti dalla fine, l'Olimpico era un gelo. La Roma sotto di una rete a zero, giochicchiando una partita tra scapoli ed ammogliati, forse paga psicogicamente del passaggio ai quarti di Champions. L'Inter già più lontana prevendendo un risultato positivo a San Siro contro il Palermo e ciò significava l'addio cirtuale alla lotta per il tricolore.
Poi, tre minuti di folle Roma, dopo gli inserimenti di Spalletti che aveva innestato il piccolo Giuly ed il Maradona dei Balcani, Mirko Vucinic. Il folletto francese aveva il grande merito di pareggiare il conto con una grande rete e riaprire i giochi. Il montenegrino, invece, sigillava con una prepotente rete il 2 a 1 che permetteva ai giallorossi di accorciare di tre punti la differenza in classifica con la capolista Inter ed attendere, domani, di vedere come si chiuderà l'incontro tra i nerazzurri ed i rosanero siciliani.
Magica la reazione di una grande Roma dormigliona che, con finalmente acquisito cinismo, ha saputo tirare fuori cuore ed anima per domare un Milan che, mai prima di questo incontro, aveva saputo giocare così alla grande anche grazie al rientro di un poderoso Seedorf.
Ma dopo questo sabato testaccino, siamo convinti di dire che questa squadra ha tutti i requisiti per vincere tutto. Parlare di grande slam porta jella e non ne parliamo però, così gagliarda, la Roma non la vedavamo da anni.
Grazie alla cura Spalletti ma anche al grande, forte, indomito cuore dei nostri giocatori che avranno tempo per togliersi tante grandi soddisfazioni.
Mai come non mai, usciamo dallo stadio con la voce roca e con il cuore che palpita forte ed un sorriso che non riusciamo a levarci dal viso.
Anche il diavolo è domato.
Mercoledì, tocca alla Lazie.
Sempre FORZA ROMA!

venerdì 14 marzo 2008

Spalletti: "Il 7-1 una piaga che possiamo curare"





La conferenza stampa del tecnico a Trigoria. "Non sarete mica sorpresi", sorride Spalletti ai giornalisti.
Ancora il Manchester United, ai quarti.
"Possiamo dire quel che si vuole. Per me è importante il ricordo del dispiacere dei ragazzi dopo il 7-1. E' fondamentale per riaffrontare una partita di questo livello, contro la più forte squadra del momento. Quella sconfitta, quel neo lì, ci ha fatto maturare di più. Siccome è una piaga, possiamo curarla e per certi versi ci fa anche piacere."

Adesso c'è il Milan.
"Con il Milan mi aspetto sempre lo stesso. Che i ragazzi vadano a fare il loro mestiere, visto che sono stati bravi a creare i pressuposti giusti, sono tutte partite importanti per il futuro. Il Milan sembra diventata una squadra normale. Mi sembra che invece abbia vinto sette delle ultime dieci partite. Sento parlare del Milan come se fosse una provinciale, di fondo classifica. Invece sta facendo più punti di tutti esibendo un buon calcio".
Domani farà 300 panchine.
"E' una tappa fondamentale, perché ho avuto a che fare con dei ragazzi che mi hanno permesso di fare questa professione, rendendomela importante. Fanno spettacolo, attaccano. Sono ragazzi splendidi".
Roma che tappa è?
"La squadra sta scrivendo un bel romanzo, dove ci sono ancora parecchie pagine da leggere. Un romanzo intenso, bello, passionale, con il rischio del colpo a sorpresa in un ambiente bello e affascinante".
E' il suo momento più bello?
"No, mi devo sempre porre nello stesso modo di fronte a difficoltà e risultati, cercando di dare una linea di condotta. Per me non cambia niente, devo fare le stesse cose sempre. In un ambiente così, vincere ti dà il supporto di chi sta vicino".
L'Inter sta messa peggio di voi.
"La Roma ha fatto vedere una solidità complessiva. Ma l'Inter con il Liverpool ha giocato una grande partita, le sono girati contro un paio di episodi, ma avevano creato i presupposti per ribaltare il 2-0 dell'andata. Loro sanno quali sono i comportamenti per rimettere le cose a posto. Non credo che creerà delle turbative in campionato".
Lei ha detto di essere orgoglioso di avere un giocatore come Totti.
"Mi danno un contributo tutti i giocatori, mi insegnano cose nuove. Io prima di tutto cerco di essere loro amico. Francesco, dentro la nostra realtà che è fatta di sviluppo, è l'uomo ideale, perché sa interpretare certe situazioni e dà tanto alla squadra e la squadra sa restituirli quanto lui si aspetta. Ma è chiaro che Totti ha qualcosa di più sul piano della qualità pura".
Quante possibilità ha la Roma di passare il turno?
"Cinquanta e cinquanta. La mia squadra deve avere una mentalità giusta. Non avrei gradito che fosse arrivata ai quarti solo con le individualità, mi avrebbe creato più problemi. Invece ci è arrivata con il collettivo, con l'insieme di comportamenti. Il Manchester è una squadra tosta, ma se ne riparlerà dopo".
Quali sono le sensazioni dello spogliatoio?
"Bisogna che questo fattore maturità, personalità, vada dimostrato in partita".

Scolari, il ct del Portogallo, ha paragonato la Roma all'Olanda del calcio totale.
"Ci può stare il paragone. Segnano tanti giocatori, i terzini aiutano e gli attaccanti rientrano. Il suo è un grande complimento che ci responsabilizza".
Non ci sarà Mexes con il Milan: perchè è diffdato e vuole averlo al derby.
"La partita c'è da farla domani sera, stando attenti alla gestione dei cartellini per il derby, avendo giocatori sempre freschi. Mexes ha un grandissimo ematoma sul fianco, che lo limita. In allenamento si è dovuto fermare".
Firmerebbe per restare a -6 dall'Inter dopo il derby?
"Lasciamo continuare a giocare i ragazzi, senza firmare niente".
Il calendario può essere favorevole, dopo Milan e Lazio.
"Per recuperare questi punti va fatto uno sforzo in apnea, dalla prima all'ultima partita. E' difficilissima, anche perchè l'Inter non ha problemi di organico. Hanno anche una struttura societaria che gli consente di gestire eventuali difficoltà".
Mancini si era dimesso.
"Una reazione emotiva momentanea, di fronte all'esasperazione del risultato".
La Roma ha dato segnali importanti dopo i ko importanti. L'Inter può fare lo stesso?
"A quello che deve fare l'Inter ci penseranno da soli. E' vero che la Roma ha ribaltato molte situazioni contrarie. Qualche volta ci siamo ammorbiditi dopo un periodo positivo".
Questa volta Cristiano Ronaldo non potrà esimersi dallo scendere in campo.
"Quella di Ronaldo era una battuta. Sono convinto che loro non abbiano gradito tanto la Roma ai quarti. Con il Manchester dobbiamo riuscire a mantenere quel livello di concentrazione, eliminando le pressioni, le difficoltà che ci giochiamo in tutte le partite. Dobbiamo pensare a ogni impegno singolarmente. Sennò fanno paura".
L'anno scorso ci furono incidenti durante Roma-Manchester.
"Sono convinto che Roma e Manchester possano dare un contributo per lo sport. Sono club importantissimi che danno spettacolo e che dicono no agli atteggiamenti violenti. Ci saranno le famiglie e i bambini, bisogna avere rispetto verso di loro. Anche l'ordine pubblico farà la sua parte".
Cosa la preoccupa più del Milan?
"Mi preoccupano i collettivi, l'individualità può non funzionare. Mettere sotto undici giocatori è più difficile che uno solo".
C'era chi era contento di avere pescato il Manchester?
"Sì, come no! Erano tutti contenti, gli accappatoi si sono staccati dalle pareti!"
Domani farà trecento partite in serie A.
"Trecento partite è un traguardo importantissimo, ambitissimo. Mi faceva piacere se fosse stato tagliato, pensavo di averlo fatto la scorsa settimana. Meno male che non l'ho saputo prima".

déjà vu



E pensare che al primo sorteggio effettuato e che vedeva il derby inglese avevo tirato un respiro di sollievo. Però mi è restato in gola osservando, immediatamente dopo, uscire dall'urna il nome ROMA e, subito dopo, l'abbinamento con il MANCHESTER.
E' un déjà vu esattamente come quello dello scorso anno. Ma è passato un anno e la Roma è maturata. E' più consapevole, sicura. Ci sono i giocatori ma c'è, soprattutto, la convinzione di essere ciò che siamo: forti e determinati. Certo che lo Shalke 04 si presentava come soluzione più facile per giungere alle semifinali ma, con la sfera e con 180' secchi, non si può mai dire.
Possiamo anzi avere una marcia in più: la rivincita di una incredibile beffa che non deve ripetersi. Tutt'altro, dobbiamo cancellare l'onta e, questa occasione, può essere quella buona per farlo.
Andata a Roma e ritorno in Inghilterra. Non facile. Ma abbiamo visto a Madrid, cosa è capace di fare la Magica. Non dobbiamo temere bens' essere temuti da tutti. Siamo tra le più forti d'Europa e se non ci saranno aiutini (ma in Europa è molto difficile a questi livelli) possiamo passare questo tremendo turno.
Restano 4 partite da giocare prima di Mosca.
Sono 4 finali.
Sono quattro imprese da vincere per realizzare il sogno. Quel sogno che, dal 30 maggio 1984, spero ancora che si concretizzi. Questa Roma ce la può fare: per la sua storia, la sua società, i suoi giocatori, i suoi tifosi, la sua città.
DAJE ROMA DAJE!

giovedì 13 marzo 2008

mercoledì 12 marzo 2008

L'EUROPA SIAMO NOI

Anche se si pensava, ieri si è avuta la conferma: l'Inter è fuori dall'Europa del calcio. Dopo il 2-0 dell'andata, i nerazzurri sono stati battuti 0-1 in casa ed escono mestamente dalla Champions.
Solo la Roma rimane a rappresentare il calcio italiano che conta, in Europa.
E, a coronamento di ciò, l'allenatore interista, rosicone Mancini, da fuoco alla sua dichiarazione di lasciare a fine stagione la squadra di Milano nonostante abbia ancora due altri anni di contratto, smentendo litigi con il patron Moratti ed aggiungendo che (finalmente!) non allenerà più squadre italiane. Quello che avviene dentro le mura meneghine, in fondo, a noi poco interessa. Il dato di fatto resta inoppugnabile: la Roma è la sola a difendere l'onore del calcio italico fuori dai propri confini.
Non ci attendiamo, però, che tutta l'Italia tifosa, porterà i nostri colori. Tutt'altro. Sappiamo che in molti continueranno a rosicare ma ciò, ci rende ancor più felici: meglio essere invidiati che compatiti, dicono in molti.
La banda Spalletti, sul campo, ha dimostrato il suo pieno valore al fi là di altre società calcistiche che hanno speso a profusione milioni di euro per allestire due, tre squadre per affrontare e vincere tutto quel che c'è da conquistare. Il problema è che non è con l'allestimento di un patchwork di campioni del calcio, si possa sempre vincere (l'Inter ne sa qualcosa) e, se non si godrebbe dentro le mura amiche di aiuti per risolvere le partite, la realtà sarebbe ancor più evidente e diversa.
La Roma gioca, vince e dimostra che una oculata società può ambire a raggiungere tutti i traguardi se, è insita nello spirito dello spogliatoio, una filosofia di calcio che va ben oltre al valore dei giocatori. Pensiamo che la nostra squadra annovera giocatori come Cassetti, Tonetto, Ferrari, Autunes, Brighi ect.: buoni giocatori ma non certo assi del calcio. Eppure, Spalletti, ha saputo valorizzare al meglio questi atleti, trasformandoli in insostituibili elementi che sono a disposizione con reciproca soddisfazione.
Quanto basta per essere più che orgogliosi ed aspirare a raggiungere tutti i sogni possibili.
A Roma non si rosica: si gioca al calcio...

domenica 9 marzo 2008

500 VOLTE TOTTI


Il capitano dei record ha raggiunto le 500 presenze nella Roma. Roma che oggi, dominando e giocando uno speciale primo tempo a Napoli, si riporta a - 6 dell'Inter vittoriosa ieri contro la Reggina (con il 16° aiutino stagionale) facendo capire a tutti che la squadra c'è, il gioco pure, così come gli stimoli.
Sarebbe stato anche facile subire una battuta d'arresto contro un Napoli casalingo che, in fondo, gioca anche bene. Nulla da fare, però, contro il rullo compressore targato Spalletti e Totti che, con giocate al limite della perfezione, ha permesso a Perrotta -a 80 secondi dall'inizio- di siglare la prima delle due reti segnate al Napoli e, a mettere la firma con assist preziosi e con il suo gol nr 13 di questo campionato.
In questa domenica di assoluto valore, pensiamo che Totti sia felice sapendo che sta recuperando in pieno e che offre un apporto fondamentale a tutti i suoi compagni per lottare fino alla fine su tutti i fronti.
Grazie Capitano!
Grazie Totti!
Grazie, MAGICA ROMA!

giovedì 6 marzo 2008

THE DAY AFTER....EL DIA DESPUES



Che bello sfogliare iu giornali, ascoltare la radio e vedere i servizi in televisione. Tutti, indistintamente, applaudono all'impresa della Roma a Madrid. Una meritata qualificazione dopo 180' dove la squadra è apparsa più tosta e concreta dei galacticos mondiali. Nessun appiglio per i madrilisti che, obtorto collo e aprendo un collasso interno, hanno dovuto sottostare alla prepotenza giallorossa che, per il secondo anno consecutivo, guadagna un posto tra le otto grandi d'Europa. Segno che la squadra si è maturata con gli innesti che vedono una panchina migliore rispetto quella della scorsa stagione e che ha compreso gli errori compiuti in questi tempi.
Se solo penso che meno di un mese fa la Roma era quasi fuori dalla COppa Italia, a - 11 dall'Inter e in forte predicato per la Champions, tutto ciò che è il presente appare in netto e positivo contrasto. Ribaltando il risultato di Torino ed assicurandosi il passaggio del turno in Coppa Italia, battendo il Real due volte consecutivamente con il conseguenziale passaggio ai quarti di Champions e riducendo il distacco dall'Inter capolista a -6 nonostante i forti aiuti che quest'ultima ha ricevuto da parte arbitrale. La Roma dimostra di essere una grandissima squadra dove, forse, un paio di innesti azzeccati a giugno potrebbero sancire una supersquadra degna di seguitare il ciclo Spallettiano che molti invidiano.
Non solo i giocatori, vero valore aggiunto ma, soprattutto una società che -eliminando le paure iniziali per l'abdicazione di fatto del presidente Franco Sensi - ha saputo migliorare bilancio, squadra e risultati, centrando giuste scelte che si sono maturate nel tempo dimostrando la corretta impostazione.
Un grazie, quindi, a tutto lo staff societario iniziando proprio dall'ad Rosella Sensi per proseguire all'indomito Bruno Conti e continuare con Pradè e tutti gli altri compenenti.
Una perfetta equipe che poco o nulla ha da invidiare ad altre più storiche ed accreditate società e che, prudentemente e pazientemente, ma con passione ed onestà hanno aperto un sano ciclo gestionale e creato una atmosfera ideale per dare alla squadra, tutta la serenità possibile.
Tutto ciò in una città che merita di vedere una squadra lottare ai più alti livelli del calcio nazionale ed internazionale, guadagnando anche possibili trofei che tutti i tifosi ambiscono da sempre per la loro soddisfazione. Noi ci crediamo. Non pensiamo che i risultati finora acquisiti siano casuali bensì frutto di una pianificazione teorica e pratica che sono destinati a durare per lungo tempo. Possiamo considerare sospesa la Champion fino al giorno del sorteggio ed iniziare a pensare alla trasferta insidiosa del San Paolo dove, la Roma non deve sentirsi appagata da ciò che ha fatto ma pensare alla rincorsa ai nerazzurri che, in teoria, hanno una partita più facile.
Ma, per dirla come Alberto Sordi ne 'Il Marchese del Grillo': ...NOI SIAMO LA ROMA E VOI NUN SETE UN...

mercoledì 5 marzo 2008

MAGICA NOTTE REAL


Non ci sono parole!
La Roma espugna il Santiago Bernabeu con uno 1 a 2 che registra il passaggio ai quarti della Champions League. Tra le migliori 8 squadre europee si piazzano i giallorossi, autori di una serena e determinata prova in quel di Madrid dove, se non fosse un gol in fuorigioco di Raul a muovere il cartellino degli spagnoli, sarebbe stato un tondo e meritato 0-2. Gol a parte (Taddei e Vucinic) la squadra si è vista fermare due volte dai legni che hanno protetto Casillas mentre tutti i tifosi della lupa si strappavano i capelli dalla rabbia.
6000/8000 romanisti presenti allo stadio, hanno fatto sentire il loro tifo anche a nome di una città in attesa di un evento. Ed evento c'è stato. La Roma è stata magica in tutto: nei suoi giocatori e nel suo allenatore. Non solo ha passato il turno ma lo ha fatto in modo onesto e deciso, senza lasciar dubbi sul proprio valore.
Il 14 di questo mese, sapremo contro chi dobbiamo giocare per l'impresa della semifinale ma, dopo il Real, credo che nessuna squadra fa più paura. Al contrario, devono temerci più di prima.
Cosa dire di Aquilani tornato in splendida forma? E di Vucinic che, entrato in sostituzione di Amantino ha saputo gestire i suoi spazi? E De Rossi? Non voglio fare distinzioni e tutti meritano un 10 e lode in pagella.
Una notte Real quella che ci attende pronti a sognare che nulla è impossibile...
e dopo la Spagna, andiamo a Napoli a riprendere l'Inter!

Sempre FORZA ROMA

martedì 4 marzo 2008

E' SEMPRE COSI': NON DI PUO' CRITICARE IL SISTEMA



Ci siamo resi conto da sempre, che certe cose NON si possono dire e si possono solo pensare. Totti viene deferito per delle frasi a proposito di una sua opinione circa il rapporto tra Inter ed aiutini/aiutoni. Pare evidente che certi temi NON si possono affrontare pubblicamente e chi dotato di palle, lo fa, paga pegno.
Mai dire questo oggi sui nerazzurri (ma ieri su Juve e Milan), piuttosto tutto deve scorrere liscio a mò delle tre scimmiette.
Peccato che nè Totti e neppure i tifosi giallorossi vogliono tapparsi la bocca e chiudere orecchie ed occhi: al contrario, vogliamo poter esporre sempre e comunque la nostra opinione che, se poi tocca nervi scoperti, significa solo che è vera.

Staremo a vedere come seguirà la vicenda, sempre pronti a denunciare tutti e tutto con lealtà ed onestà intellettuale.

domenica 2 marzo 2008

RIAPERTI I GIOCHI?



Il Napoli ha riaperto il campionato, battendo l'Inter al termine di 95 combattuti minuti.
Potrebbe non interessarci granché ma, dato il fatto che siamo gli immediati inseguitori della capolista milanese, permetteteci di essere soddisfatti per vederci a - 6 punti dal vertice.
Adesso, la prossima cosa importante è passare a Madrid per poi, seguitare a vederci rincorrere i nerazzurri intanto andando a vincere a Napoli la prossima gara e, poi, attendere gli sviluppi morali che vivranno calciatori e società alla Pinetina...d'altronde, una crisi può sempre subentrare e, se la Roma continuerà a vincere, nulla le sarà proibito di sperare.

sabato 1 marzo 2008

ROMA DECISA

Chissà perchè ci sono squadre che alla Roma portano bene. Una di queste è il Parma.
E la tradizione è stata ampiamente rispettata quest'oggi, all'Olimpico.
Un tondo e meritato 4-0 che, grazie alle reti di Aquilani, Totti, Vucinic e quasi Panucci (un autogol), ha portato al momento la Roma a -6 della capolista Inter mentre si attende mercoledì 5 marzo per il ritorno della supersfida a Madrid per il passaggio ai quarti di Champions.
Abbiamo assistito ad una partita quadrata che conferma la linea di ripresa dei giallorossi che, con calma, stanno ritrovando Totti ma anche Aquilani, mentre il ritmo e la qualità di altri giocatori sta salendo come ad inizio stagione.
In fondo, la squadra sta rispettando una regolare tabella di marcia che, senza aiutini all'Inter, la classificherebbe prima in classifica, come dovrebbe essere.
Ripudiamo la teoria dei condizionali blasfemi e torniamo con i piedi in terra: -6 al vertice con i nerazzurri che devono ancora giocare. Questa è la realtà ma sappiamo che stiamo facendo la nostra corsa. Ora, ci attende il Real e, per il momento, il campionato va in soffitta in attesa di questa partita decisiva ai fini del proseguimento in Europa del più prestigioso obiettivo che qualsiasi squadra voglia mai raggiungere.
Totti&Co, hanno tre giorni di tempo prima di giungere al mercoledì da leoni. Tutto il tempo per recuperare le forze e gli stimoli mentali per regalarci, ancora, un grande sogno.

Sempre FORZA ROMA!