FUSO PE' LA ROMA: SENZA PAROLE....

giovedì 13 marzo 2008

SENZA PAROLE....

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Ci provo.
Nasce il mio blog sulla e per la Roma.
Ho avuto modo di scrivere una rubrica sul sito gladiatoriromani.it che, purtroppo, ha cessato di esistere ed avverto la mancanza di esternare gioie e patimenti per la mia Magica Roma.
Non ho pretese di conquistare il mondo del tifo (ce ne sono già tanti in giro con questa illusione) ma solo un mezzo per potermi sfogare e, magari, condividere il mio pensiero con qualche tifoso romanista come me.
Mi rendo conto che questa presentazione è poca cosa: d'altronde non sono un giornalista e neppure mi ci avvicino ad esserlo, però di una cosa sono certo: AMO LA ROMA e, spesso, questo mi basta.
Chi avrà la disponibilità di leggere e commentare quanto scriverò, sarà il benvenuto.
E, come da abitudine: Sempre Forza Roma!

BANDIERA GIALLOROSSA

D’oro como er sole de l’estate,,,
rossa, come er sangue d’ogni core…
trama de speranza e lacrimate
sconfitte. Oh bello, granne amore!
Sta bandiera nostra giallorossa
Simbolo ed emblema de gran gloria,
che dovrà incitacce a la riscossa,
pè facce ripete quella storia
de qualche anno fa, quanno la festa
mescolò li ricchi e li poracci,
li beretti giallorossi, in testa,
e trombe,,e li striscioni…e campanacci!
Quanno, ar primo vento de la sera,
l’aria se incendiava de colore
drento a lo stadio. Oh, la primavera
scritta, a foco, sopra er nostro core!
Sventola, bandiera, su barconi…
Su li tetti e su le cattedrali…
Facce rispuntà li lacrimosi
De contentezza! Com’avessi l’ali,
sventola, bandiera, allegramente…
sventola, bandiera, fiera e indoma…
fa gridà, de gioia, tante gente:
“SEI LA PIU’ BELLA…LA PIU’ GRANNE ROMA!”

LA PREGHIERA D'UN ROMANISTA

“Oh, Madonna mia! So un poraccio.
Vivo in du stanzette der Testaccio
Cò tanti fiji a carico e la moje
Che sta pè fasse prenne da le doje
Pè la settima vorta, ‘sta bonaccia!
‘Anvedi? Dico puro na parolaccia
quanno parlo cò te. Dio me perdoni…
in fonno, so de sentimenti boni.
Er fatto è, che debbiti e miseria,
m’hanno svejato tanta cattiveria
da fammela pjà cor Padreterno
guadambianno er foco de l’inferno!
Ma, in quanto a questo, lo sai puro tu,
che più der foco de quer Belzebù,
me brucia er patimento de la fame
e la rabbia de le giornate grame.
Oh Madonna mia, te lo ripeto:
da li debbiti me so magnato er letto,
e puro, in vita mia, nun t’ho pregato…
puro, gnente mai, t’ho domandato…
sortanto mò, te chiedo sto favore…
m’ariccomanno…ditelo ar Signore:
fate vince la Roma…Roma mia!
Sorride, la Madonna: “E così sia!”

giovedì 13 marzo 2008

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