E' anche uno spazio per ricordare e trasmettere immagini di una città ancora non confusa dal caos del traffico, dal problema inquietante della deliquenza e della feroce immigrazione clandestina. Una città dove gli unici supermercati che ricordo stavano ambedue a via Cola di Rienzo: la Standa e Punto Rosso.
Dove il macellaio vendeva solo carne ed il lattaio, latte burro e latticini. Era uno spazio, la mia città, dove c'era l'alimentari sotto casa che segnava sul suo
quadernetto, con la matita appuntita da un semplice coltellino e non dal temperamatite, la spesa fatta a credito e/o modificava in meno il suo credito quando, al 27 del mese, la massaia versava parte del suo 'dare'.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgC-AXYC5f0KBIR4atudLeFX5yYQiI9ejuH7sWP1-U5Ao0d_hqR6q4tN6cNhT6fYImFmgTAZaAt9uaglePbCYnavZpkO5ly_Hjg5p-sDbd395aVKrDOv-tzsVyIJyRRvn9Db2DojRHebA/s200/50.jpg)
Una città con la circolare rossa e quella nera che, pigramente, circumnavigavano una città non ancora tentacolare piena di auto e camion.
Era bello svegliarsi la mattina ed assaporare il caffellatte inzuppando dentro, semplice pane casareccio del giorno prima, abbrustolito nel forno.
Non vigeva ancora il concetto del caffè e via, a bar sotto casa. La colazione era sacra e veniva dopo essersi lavati con l'acqua corrente (non c'erano ancora molte comodità alle quale, oggi, siamo abituati dandole per scontate).
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg8_ovJGewosEbzwnwTxDkubMEUVVqqCLAFNTRGAWS4aKiLak4-1sn28PcyMs0bsnhjQKs8Gsj9phtOh6r4832rRTNViOb6WihQJILbPwnCe661Uy2gVmW0Uc4jyRpPjeBMqTI1cJKVUQ/s320/anni60ys7.jpg)
Come al posto del frigo, c'era un semplice mobile di zinco rivestito in legno dove ci si mettavano blocchi di ghiaccio che si compravano al mercato e che assicuravano (con tutti i problemi del disfacimento del ghiaccio) un minimo di conservazione di quegli alimenti che necessitavano del freddo specie d'estate.
Erano famiglie che compravano alla bisogna e quotidianamente.
Nessuna spesa all'ingrosso ma lo stretto, strettissimo necessario per assicurare pranzo e cena senza gettare mai nulla ed, eventualmente, riciclando ciò che avanzava.
Era una città ancora vivibile con i suoi spazi sociali che imperavano in tutti i quartieri: San Lorenzo, San Giovanni, Testaccio e Garbatella, ma anche Tor di Nona, il centro storico ancora non invaso da negozi di nienti e fast food.
Era una città -quella da me vissuta- che iniziava a godersi
il nascente boom economico. E, alle vecchie giardinetta Fiat, si sostituivano le più moderno 500 con le quali era permesso recarsi ad Ostia frequentando la Via del Mare.
Ricordo,nel 1964, la prima Nutella che si trovava nelle piccole vaschette di plastica con incluso il cucchiaino.
Era l'epoca dei Carosello, dello show del sabato sera, del film del lunedì. Del calcio minuto per minuto con Bortoluzzi a coordinare gli storici interventi dello juventino Ameri e del laziale Ciotti.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj25Is-sTMu93ZGrA8EEhkKEhveBHrN4g4ZvG7eAmB8Wtm0pWFdbe5_1S-LLiI-yhyphenhyphenLEDlZVNDNhkpXfe1Rxwh0FshcuGjy3Nvt7XNMLiAKlVrb1HpCN4xlLf-1kNU_O8iqLM5dOZ0Pqw/s200/6162_coppa_delle_fiere_p.jpg)
Non c'erano molte tecnologie e ci si accontentava della radiolina a transistor giapponese appena sbarcata in Italia, per ascoltare Franco Nebbia prima e Enzo Tortora ne 'Il Gambero', seguito alla domenica da 'Campo de Fiori' con Orazio
Pennacchioni.
Era una città che rispecchiava una vita semplice che ancora doveva conoscere la tensione politica del 68-69 e dei successivi anni di piombo.
E' la mia Roma sparita ed oggi mi stupisco che lo stesso Aldo Fabrizi, possa aver dichiarato alla fine degli anni '60, che non riconosceva più la 'sua' città perchè Roma era troppo cambiata.
Probabilmente si vive davvero di cicli e ricicli e la nostalgia farà sempre parte di quella sfera di vita dove si inizia a pensare sempre più frequentemente al proprio passato, rimpiangendolo e sapendolo irreversibile.
Roma esiste e continuerà a farlo per i prossimi secoli.
Le rovine saranno ancor più rovinate, i cittadini saranno sempre più cittadini di un mondo globalizzato e senza valori e non più cittadini di Roma.
E' la vita...
Nessun commento:
Posta un commento